Ora è la grande
ombra d'autunno:
la fredda sera
improvvisa calata
da tutto il cielo
fumido oscuro
su l'acqua
spenta, la pietra malata.
Ora è l'angoscia
dei lumi radi,
gialli, sperduti
per il nebbione,
l'un dall'altro
staccati, lontani,
chiuso ciascuno
nel proprio alone.
Riva di pena,
canale d'oblio...
Non una voce
dentro il cuor morto.
Solo quegli urli
straziati d'addio
dei bastimenti
che lasciano il porto.
Questi versi
indimenticabili sono di Diego Valeri (Piove di Sacco 1887 - Roma 1976), e si
trovano nel volume Poesie (Mondadori,
Milano 1962) che raccoglie tutta l'opera poetica dello scrittore veneto, uscita
entro quel preciso anno di pubblicazione. Ma le tre quartine di Riva di pena, canale d'oblio... uscirono per la
prima volta sulla rivista Nuova Antologia
del 1° maggio 1930, per poi entrare a far parte di Poesie vecchie e nuove, volume pubblicato dalla Mondadori
nel medesimo anno, che è, in sostanza, la prima antologia dell'opera poetica di
Valeri.
Riva di pena, canale d'oblio... è senza
dubbio una delle migliori liriche - e, non a caso, fra le più antologizzate -
di un poeta che ancora attende di essere valutato per l'enorme valore che ebbe
(non esiste ancora un volume che raccolga tutti i suoi versi).
La poesia sopra
riportata parla di particolari situazioni e atmosfere, da cui scaturiscono
sensazioni di tristezza e di malinconia, vissute dal poeta nella sua città del
cuore: Venezia. È una sera autunnale, nebbiosa, fredda, tetra e desolata;
l'uomo guarda intorno a sé e non riconosce più quel luogo meraviglioso e allegro
che ben ricorda; intravede soltanto un cielo buio, dei lumi sparsi la cui luce
è attenuata dalla nebbia intensa, e poco altro. Non si vede l'acqua dei canali,
né tutto ciò che rende Venezia una città unica e bellissima; non c'è neppure
alcuna presenza umana... In questa desolazione, il poeta s'inventa il verso che
dà il titolo alla poesia: Riva di pena,
canale d'oblio, che chiaramente esprime la sensazione triste e dolorosa da
lui provata in quel momento, simboleggiata dal margine del canale, ma anche dallo
stesso canale, quasi invisibile, scomparso come qualunque voce umana,
sostituita dalle sirene dei bastimenti (anch'essi invisibili) che hanno un
suono straziante e che abbandonano quel porto, quasi fossero esseri viventi presi
da disperazione per l'atmosfera plumbea che vi si respira.
quali sono le metafore e le personificazioni in questo testo?
RispondiEliminaMetafore: l'acqua spenta; la pietra malata; il cuore senza una voce; gli urli dei bastimenti.
EliminaPersonificazioni: la pietra è malata come se fosse un essere vivente e non un minerale; i lumi provano angoscia come gli esseri umani; il cuore parla e muore come un essere umano; i bastimenti urlano come gli esseri umani.
Quali sono le anastrofe
RispondiEliminahttps://it.wikipedia.org/wiki/Anastrofe
EliminaQuali sono i temi della poesia?
RispondiEliminaLa città di Venezia, l'autunno, la sera, la nebbia, la tristezza del paesaggio e la tristezza interiore.
EliminaParafrasi ?
RispondiEliminaIn questi momenti, l'autunno ha disteso la sua grande ombra dappertutto. La sera, calata all'improvviso dal cielo buio e fumoso, è fredda, e si ripercuote sull'acqua spenta e sulla pietra che ha un colorito pallido, simile a quello di un malato.
EliminaAdesso, si avverte un'angoscia a causa della visione di lumi sporadici, giallastri, che la fitta nebbia fa apparire sperduti, staccati l'uno dall'altro e lontani; ciascuno di essi sembra chiuso nel proprio alone di luce che non si diffonde al di fuori.
La riva sembra sofferente, il canale sembra scomparso... Il cuore è muto: ha perso qualsiasi emozione ed anche la sua vitalità viene meno. Rimane soltanto il rumore dei bastimenti che abbandonano il porto, che somiglia a delle urla strazianti d'addio alla città senza vita.
Stile di vita dell'autore
RispondiEliminaQUAI sono le assonanze?
RispondiEliminaQUALI sono le assonanze?
RispondiElimina1° assonanza: d'autunno (v. 1) e oscuro (v. 3).
Elimina2° assonanza: radi (v. 5) e lontani (v. 7).
Commento?
RispondiEliminaqual'è il commento?
RispondiEliminaPuoi dirmi gli aggettivi della poesia?
RispondiEliminaQual'è il significato dell'allegoria presente nella poesia?
RispondiEliminaNon lo so
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