domenica 17 marzo 2019

Poeti dimenticati: Francesco Chiesa


Nacque a Sagno, in Svizzera, nel 1871 e morì a Lugano nel 1973. Per tutta la vita si dedicò all'insegnamento, prima come docente e poi come rettore in un liceo di Lugano. Pubblicò svariati libri di versi e alcuni romanzi; la sua ultima raccolta poetica uscì quando aveva già compiuto cento anni. Inizialmente carducciano e dannunziano, seppe evolvere la sua poesia dimostrandosi, nella maturità, un seguace di Giovanni Pascoli; ciò emerge in modo netto nella ricapitolativa raccolta L'artefice malcontento, dove Chiesa radunò il meglio della sua produzione in versi, e dove si possono apprezzare maggiormente le sue poesie della fase più avanzata, pregne d'intimismo e attente alle mutazioni stagionali. Particolarmente notevoli sono alcuni sonetti del poeta svizzero, che in questa forma metrica si distinse e diede il meglio di sé.


 Opere poetiche

"Preludio", Fontana e Mondaini, Milano 1897.
"La Cattedrale", Baldini, Castoldi e C., Milano 1903.
"La Reggia", Baldini, Castoldi e C., Milano 1904.
"Calliope", E. Cagnoni, Lugano 1907.
"I viali d'oro", Formiggini, Modena 1911.
"Fuochi di primavera", Formiggini, Roma 1919.
"Consolazioni", Zanichelli, Bologna 1921.
"La stellata sera", Mondadori, Milano 1933.
"L'artefice malcontento", Mondadori, Milano 1950.
"Alla gioia fuggitiva e altre poesie", Scheiwiller, Milano 1953.
"Sonetti di San Silvestro", Scheiwiller, Milano 1971.
"Tre noci in un cestello", G. Topi, Lugano 1972.



Presenze in antologie

"Antologia della lirica italiana", a cura di Angelo Ottolini, R. Caddeo & C., Milano 1923 (pp. 339-340).
"Poeti d'oggi: 1900-1925", a cura di Giovanni Papini e Pietro Pancrazi, Vallecchi, Firenze 1925 (pp. 146-150).
"Le più belle pagine dei poeti d'oggi", 2° edizione, a cura di Olindo Giacobbe, Carabba, Lanciano 1928 (vol. II, pp. 98-113).
"La nuova poesia religiosa italiana", a cura di Gino Novelli, La Tradizione, Palermo 1931 (pp. 101-105).
"Antologia della lirica contemporanea dal Carducci al 1940", a cura di Enrico M. Fusco, SEI, Torino 1947 (pp. 176-180).
"Antologia della lirica italiana. Ottocento e Novecento", nuova edizione, a cura di Carlo Culcasi, Garzanti, Milano 1947 (pp. 229-230).
"L'antologia dei poeti italiani dell'ultimo secolo", a cura di Giuseppe Ravegnani e Giovanni Titta Rosa, Martello, Milano 1963 (pp. 205-208).
"Cento anni di poesia nella Svizzera italiana", a cura di Giovanni Bonalumi, Renato Martinoni e Pier Vincenzo Mengaldo, Dadò, Locarno 1997 (pp. 41-66).



Testi

DOCILE, AGILE AL SUO FINE OGGI CORRE

Docile, agile al suo fine oggi corre,
vincitrice d'ostacoli e d'inciampi
la via; né chiostro o casa è che scampi
alla sua furia, o campanile o torre.

Le sfatte pietre respinge a comporre
nuovi edifizi su più vasti campi;
pronta alla vita, come dietro lampi
voce di tuoni, ella sonora accorre.

Qui verdeggiava un cimitero, ed ogni
rumor finiva. Qui parean le foci
della vita nel pelago dei sogni.

E la via nuova, stridula di voci,
folle d'oblio, rabida di bisogni,
tonando irruppe fra le bianche croci.

(da "Calliope")




SOLE DI PRIMAVERA, IO NON SAPEVO

Sole di primavera, io non sapevo
che sì bello tu fossi e grande e nuovo,
né tal dolcezza se le mani muovo
nel tuo lume dorato e di te bevo.

Veder cose, udir voci è tal sollievo
che di chiudere ancor gli occhi mi provo
per il piacer di riaprirli; e trovo
la perduta mia voce e un grido levo.

E anche gli alberi, i monti, l'erbe... Un volto
di meraviglia oggi la terra, fisso
nella celeste fiamma onde si pasce.

E anch'io... Guardo il sol giovane che nasce;
guardo fin alla cecità l'abisso
donde egli sorge, il rombo d'oro ascolto.


(da "L'artefice malcontento")

Nessun commento:

Posta un commento