Questa ottima
antologia curata da Glauco Viazzi ed uscita presso l'editore Longanesi & C.
in Milano nel 1978, è la più completa e dettagliata tra quelle dedicate ai
poeti futuristi; a tal proposito si legga la presentazione presente sul retro
del libro:
L'antologia presenta
la più ampia raccolta di poeti futuristi
che sia stata sin qui tentata, riproducendone sia i versi liberi sia le
parole in libertà, sia le tavole parolibere sia la poesia visiva, il poemetto
in prosa e la poesia fonetica. Nell'analizzare ciascun autore, Viazzi ha
adoperato alcuni fra i più recenti strumenti critici, quelli oggettivi, per
poter leggere i testi giusta la loro natura. Ne è risultato che la poesia dei
futuristi è freneticamente personale, cioè massimamente liberatoria, ma che
essa al tempo stesso si realizza lungo le direttrici di un programma di gruppo,
ed è rivolta all'esterno, cioè intende assolvere a una funzione nella
collettività.
Personalmente, non ho
mai straveduto per la poesia dei futuristi, ma, certamente penso che ci siano
delle cose buone, da salvare, soprattutto per quel che concerne la produzione
poetica dei primi futuristi: Paolo Buzzi, Luciano Folgore, Enrico Cavacchioli,
Corrado Govoni e Aldo Palazzeschi. In particolare salverei le cose meno
sperimentali, ovvero le poesie in versi liberi che, almeno in alcuni
casi, subiscono molte contaminazioni dalle tendenze e dalle scuole precedenti il
movimento marinettiano: scapigliatura, crepuscolarismo, espressionismo. Tra le
seconde generazioni di poeti futuristi, non sono da buttare le poesie di Silvio
Cremonesi, di Oreste Marchesi e di Fillia; mentre le ultime leve hanno prodotto
per lo più versi enfatici e ripetitivi, a parte qualcosa di Sebastiano Carta e
di Giuseppe Tedeschi: questi sono gli ultimi futuristi degni di menzione. Ecco
infine l'elenco dei poeti presenti in questa antologia divisi per sezioni.
L'INVENTORE DEL
FUTURISMO
F. T. Marinetti
PRIMO GRUPPO
FUTURISTA
Paolo Buzzi, Enrico
Cavacchioli, Aldo Palazzeschi, Corrado Govoni, Luciano Folgore, Libero Altomare,
Armando Mazza, Auro d'Alba, Francesco Cangiullo, Mario Bètuda, Enrico Cardile,
Gesualdo Manzella Frontini.
FUTURISTI IN
«LACERBA»
Dinamo Correnti,
Alberto Viviani, Ardengo Soffici, Giovanni Papini.
PITTORI PAROLIBERI
Umberto Boccioni,
Carlo Carrà, Giacomo Balla, Fortunato Depero.
IL GRUPPO
DELL'«ITALIA FUTURISTA»
Bruno Corra, Emilio
Settimelli, Mario Carli, Arnaldo Ginna, Remo Chiti, Maria Ginanni, Mario Dessy,
Primo Conti, Antonio Bruno.
PAROLIBERI E
GRAFOPOETI
Guglielmo Jannelli,
Francesco Meriano, Volt, Nelson Morpugo, Giuseppe Steiner, Federico Pinna
Berchet.
FUTURISTI NEGLI ANNI
VENTI
Alfredo Trimarco,
Leon Roberto Cannonieri, Franco Casavola, Sonofrio Pocarini, Ruggero Vasari,
Oswaldo Bot, Enzo Benedetto.
I «NUOVI POETI
FUTURISTI»
Loris Catrizzi,
Silvio Cremonesi, Emilio Maria Dolfi, Escodamé, Fillia, Giuseppe Guatteri,
Giovanni Gerbino, Alberto Vianello, Enzo Mainardi, Oreste Marchesi, Alceo
Folicaldi, Farfa.
FUTURISTI NEGLI ANNI
TRENTA
Fortunato Bellonzi,
Giacomo Giardina, Krimer, Pino Masnata, Bruno Aschieri, Bruno G. Sanzin, Tullio
D'Albisola, Luigi Pennone, Geppo Tedeschi, Sebastiano Carta, Ignazio Scurto,
Emilio Buccafusca, Laura Serra, Gaetano Pattarozzi, Elio Balestrieri, Castrense
Civello, Riccardo Averini.
FUTURISTI NEGLI ANNI
QUARANTA
Ennio De Concini,
Maria Goretti, Dina Cucini, Franco Maria Corneli, Piero Bellanova, Carlo
Belloli.
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