Alcuni mesi fa,
ho pubblicato un post dedicato all'antologia Poeti d'oggi (1900-1920), a cura di Giovanni Papini e di Pietro
Pancrazi, che uscì nel 1920; in quell'occasione ho ricordato il fatto che, a
causa di numerose critiche fatte ai due curatori per motivi legati a certe
esclusioni, la medesima opera antologica fu ripubblicata cinque anni dopo con
diverse modifiche e con parecchie inclusioni. Eccomi allora a parlare
brevemente di questo secondo volume che, da quanto mi risulta, all'epoca in cui
fu edito accontentò un maggior numero di critici, ma che, nello stesso tempo,
appesantito dalla presenza di nomi poeticamente meno rilevanti e più legati al
secolo precedente, perse quell'afflato di novità e di coraggio iniziale. Queste
appena espresse non sono opinioni personali ma generali, perché, per come la penso
io, la nuova antologia acquista in compiutezza, arricchendosi di poeti
classicisti e tradizionalisti (questo non lo si può negare), ma offrendo però
un panorama poetico - oltre che prosastico - ben più ampio e significativo
rispetto alla vecchia. Parlando dei nuovi inclusi, e rimanendo nell'ambito
della poesia vera e propria (come già detto nel post riguardante la prima
edizione di Poeti d'oggi, i due
curatori vollero includere anche i prosatori più vicini alla lirica), qui
troviamo i seguenti nomi: Giovanni Bertacchi, Giuseppe Antonio Borgese,
Giovanni Cena, Francesco Chiesa, Francesco Gaeta, Domenico Giuliotti, Pietro
Mastri e Angiolo Silvio Novaro. Questi poeti, nati tra 1866 e il 1882, ben
rappresentano, insieme a qualche altro già presente nella prima edizione,
quanto, nel primo quarto di secolo novecentesco, fossero ancora determinanti
quei "mostri sacri" rispondenti ai nomi di Giosuè Carducci, Giovanni
Pascoli e Gabriele D'Annunzio, che avevano dato tanto prestigio alla nostra
poesia nell'ultimo scorcio dell'Ottocento e nei primissimi anni del secolo
successivo. Senza la loro presenza l'opera antologica avrebbe peccato di
presunzione, trascurando una parte importante della poesia italiana di allora.
Aggiungo che in questa nuova selezione vi furono delle esclusioni, non
comparvero più infatti i nomi di Paolo Buzzi, Amalia Guglielminetti, Guido da
Verona e Rosso di San Secondo. L'esclusione di Buzzi e della Guglielminetti da
parte dei due curatori, fu, a mio parere, inopportuna; così facendo,
l'antologia perdeva innanzi tutto un poeta futurista di valore quale fu Buzzi,
e poi una delle poche presenze femminili presenti (e la Guglielminetti poteva
tranquillamente rientrare anche nella nuova antologia, venendo a personificare,
coi suoi versi, quel dannunzianesimo tanto diffuso, soprattutto nel primo
decennio del XX secolo). In aggiunta, anche se si tratta di un semplice dettaglio,
mi sembra giusto ricordare che questa antologia, al contrario della precedente,
ordina gli scrittori selezionati per data di nascita e non per ordine
alfabetico. Ecco, infine, l'elenco degli autori antologizzati.
POETI D'OGGI
(1900-1925)
Alfredo Panzini,
Adolfo Albertazzi, Angiolo Silvio Novaro, Gian Pietro Lucini, Luigi Pirandello,
Annie Vivanti, Giovanni Bertacchi, Pietro Mastri, Enrico Thovez, Ada Negri,
Giovanni Cena, Francesco Chiesa, Guelfo Civinini, Ugo Bernasconi, Grazia
Deledda, Fernando Agnoletti, Giuseppe Lipparini, Domenico Giuliotti, Sem
Benelli, Fernando Paolieri, Carlo Linati, Massimo Bontempelli, Filippo tommaso
Marinetti, Francesco Gaeta, Ardengo Soffici, Bruno Cicognani, Bruno Barilli,
Giovanni Papini, Enrico Pea, Ettore Allodoli, Ercole Luigi Morselli, G. A.
Borgese, Lorenzo Viani, Guido Gozzano, Umberto Saba, Federigo Tozzi, Renato
Serra, Emilio Cecchi, Corrado Govoni, Piero Jahier, Marino Moretti, Clemente
Rebora, Aldo Palazzeschi, Arturo Onofri, Fausto Maria Martini, Vincenzo
Cardarelli, Sergio Corazzini, Giovanni Boine, Mario Puccini, Giuseppe
Ungaretti, Scipio Slataper, Luciano Folgore, Camillo Sbarbaro, Antonio Baldini,
Dino Campana, Umberto Fracchia, Riccardo Bacchelli, Nicola Moscardelli.
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