Chi batte ai
palazzi di marmo sanguigno?
Sono i mercanti
dagli occhi verdi.
Sono i mercanti
dagli occhi verdi,
e ognuno porta un
chiuso scrigno.
- O mercanti, che
portate?
Che portate nel
vostro forziere? -
Così domandano le
dame annoiate
col gomito
sull'origliere.
Poi nel forziere
le dame annoiate
affondano le mani
profumate.
Si mettono
diademi ed ori,
e merletti
d'argento e ghirigori,
purpurei manti si
mettono addosso
e vanno a
specchiarsi vestite di rosso.
Ma negli specchi
certe dame smorte
appaiono, come da
oscure porte...
Appaiono manti di
scarlatto...
Appaiono verdi
occhi di gatto...
Intanto ai
confini del mondo
passano i carri
d'oro del tramonto.
COMMENTO
Tramonto è il titolo di una poesia di Ugo Betti (Camerino 1892 –
Roma 1953). La raccolta di versi dello scrittore marchigiano che la contiene,
s’intitola Il re pensieroso (Treves,
Milano 1922); questa è anche la sua raccolta d’esordio. Io l’ho trascritta dal
volume Poesie (Cappelli, Rocca San
Casciano 1957), che comprende l’intera opera poetica di Betti.
La struttura di Tramonto è quella tipica de Il re pensieroso, dove è facile
ritrovare, coi ritmi di una canzonetta, personaggi e luoghi al di fuori della
realtà e del tempo; spesso il poeta descrive situazioni fantastiche, che
sembrano scaturire da una favola antica e misteriosa. In questi versi, per
esempio, si parla di enigmatici mercanti di oggetti preziosi, i quali bussano
alle porte di palazzi di marmo, dove abitano delle dame particolarmente
affascinanti, ricche e sole; le dame, appena riconosciuti i mercanti, si
avvicinano e aprono il forziere che nasconde una gran quantità di ori, diademi
e tanti altri oggetti allettanti; quindi indossano tutto ciò che le attira, per
poi osservarsi negli specchi delle loro stanze. Ma gli specchi le riflettono in
modo controverso: dietro di loro appaiono porte misteriose e oscure; i mantelli
rossi cambiano di colore, divenendo scarlatti; e, ancora dietro di loro, si
vedono occhi verdi, di gatto: questi ultimi sono simili agli occhi dei mercanti
di cui Betti parla all’inizio della poesia, sottolineandone il colore.
Sembrerebbe, quindi, che tali, enigmatici mercanti, tramite una magia siano
entrati nelle stanze delle dame per spiarle mentre indossano le loro mercanzie.
Importanti, in tutto il componimento, risultano i colori: i palazzi di marmo
sanguigno, gli occhi verdi dei mercanti, i manti purpurei, le vesti rosse e,
infine, i carri d’oro del tramonto dell’ultimo verso. Molto probabilmente, il
poeta che influenzò di più Betti nelle sue primissime composizioni poetiche, fu
Aldo Palazzeschi; in particolare i versi delle prime raccolte dello scrittore
fiorentino: dove è facilissimo trovare atmosfere favolistiche simili a quelle
che caratterizzano maggiormente Il re
pensieroso.
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