domenica 12 luglio 2020

Antologie: "...come una volta mi darai la mano..."

in ricordo della mia mamma


Questa antologia, che fu pubblicata dall'editore Mursia di Milano nel 1990, è una delle migliori - almeno tra quelle che ho consultato personalmente - dedicate alla figura materna. Il curatore, Luigi Santucci (Milano 1918 - ivi 1999), è stato uno scrittore egregio, autore di buoni romanzi e di una raccolta poetica intitolata Se io mi scorderò (Mondadori, Milano 1969), che si distingue per il fatto che tutti i versi ivi presenti hanno come argomento portante la dolorosa perdita della mamma: evento recente che aveva - come si evince dalla lettura delle sue poesie - lasciato un segno profondo nella vita dello scrittore meneghino. Anche questa antologia contiene molti versi che pongono l'accento sull'assenza della madre: dovuta ad una lontananza momentanea o perpetua  (in quest'ultimo caso, il dolore è evidentemente più percepibile e struggente). I poeti qui presenti possono essere considerati tra i migliori del XIX e del XX secolo, siano essi italiani o stranieri; a questo riguardo è estremamente esplicativo il sottotitolo dell'antologia:

le Poesie alla madre che / da Heine a Ginsberg / da D'Annunzio a Pasolini / hanno svolto / un tema intimo e universale / nella poesia degli ultimi due secoli

Altrettanto esplicativa mi pare la motivazione dell'opera antologica, che è presente sull'aletta anteriore della sovraccoperta del libro. Anche in questo caso riporto il contenuto:

Questa raccolta vuol essere un poetico omaggio alle mamme. A esse e insieme, non meno, ai figli: dunque al sentimento più alto, indiscusso e universale, dopo quello religioso, che eleva gli uomini in ogni terra e in ogni tempo, ad ogni livello d'intelligenza, di civiltà, di moralità. Un libro che intende dunque rivolgersi, fuori da umane discriminazioni, ai migliori come ai peggiori di noi, ai letterati e agl'ignoranti, ai santi e ai briganti.
Non è forse artificioso cogliere in ogni espressione della lirica - anche in quella epica e guerresca - una radice segreta che è della madre: di colei che ci ha dato, oltre la vita fisica, il sentimento stesso della vita e della morte, e perciò di tutto; non è allora arbitrario percepire, in ogni brano di vera poesia, un grido di figlio.

Aggiungo che la scelta dei componimenti poetici è senz'altro adeguata, anche se non ho ben compreso il motivo per cui, in alcuni casi, il curatore ha cambiato i titoli delle poesie.
Chiudo, come al solito, riportando i nomi dei poeti presenti in questa bella antologia.






...come una volta mi darai la mano...

Osvaldo Alcantara, Damaso Alonso, Attilio Bertolucci, Carlo Betocchi, Wilhelm Busch, Marcello Camilucci, Giorgio Caproni, Vincenzo Cardarelli, Giovanni Cena, Giovanni Cristini, Gabriele D'Annunzio, Edmondo De Amicis, Luciano Erba, Sergej Esenin, Evgenij Evtušenko, Enzo Fabiani, Achille Formis, Allen Ginsberg, Giuseppe Giusti, Albrecht Haushofer, Heinrich Heine, José Luis Hidalgo, Attila Jósef, Erich Kästner, Rudyard Kipling,Maurice Magre, Kaoru Maruyama, Nikolaus Lenau, Mario Luzi, Gabriela Mistral, Eugenio Montale, Marino Moretti, Eduard Mörike, Kazumasa Nakagawa, Gábor Olá, Giovanni Pascoli, Pier Paolo Pasolini, Corrado Pavolini, Antonia Pozzi, Emilio Praga, Giovanni Prati, Salvatore Quasimodo, Nelo Risi, Salvador Rueda, Umberto Saba, Sônosuke Satô, Ina Seidel, Leonardo Sinisgalli, Jaroslav Smeljakov, David Maria Turoldo, Giuseppe Ungaretti, Diego Valeri, Giorgio Vigolo

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