Il vento è un
aspro vento di quaresima,
geme dentro le
crepe, sotto gli usci,
sibila nelle
stanze invase, e fugge;
fuori lacera a
brano a brano i nastri
delle stelle
filanti, se qualcuna
impigliata nei
fili fiotta e vibra,
l'incalza, la
rapisce nella briga.
Io sono qui,
persona in una stanza,
uomo nel fondo di
una casa, ascolto
lo stridere che
fa la fiamma, il cuore
che accelera i
suoi moti, siedo, attendo.
Tu dove sei?
sparita anche la traccia...
Se guardo qui la
furia e se più oltre
l'erba, la
povertà grigia dei monti.
Questa poesia di
Mario Luzi (Firenze 1914 - ivi 2005) l'ho estratta dalla pagina 200 del libro del poeta toscano: Tutte le poesie, Garzanti, Milano 1993;
all'indice, il titolo è seguito, tra parentesi, dalla data di composizione:
1950. Uscì per la prima volta nella raccolta Primizie del deserto (Schwarz, Milano 1952). Rappresenta, insieme
alle altre liriche del volume appena citato, una nuova fase della poesia di
Luzi, che qui abbandona, almeno in parte, quell'ermeticità testuale che l'aveva
profondamente caratterizzata in precedenza, a favore di una chiarezza che,
però, mantiene una sorta di enigmaticità. Dal titolo si evince facilmente che
Luzi, nel momento in cui scrisse questi versi, era all'interno dell'abitazione
di una compagna dell'infanzia; quest'ultima, alla quale si rivolge, risulta
però assente. Il poeta, che probabilmente si trova seduto davanti al caminetto,
in una giornata ventosa e fredda di fine febbraio o d'inizio marzo (è il
periodo della quaresima), sta attendendo qualcosa o qualcuno. Forse aspetta il
ritorno improvviso della vecchia compagna, di cui, a parte l'assenza, non si sa
molto di più (è nota soltanto la lettera iniziale del nome), o forse
qualcos'altro non ben chiarito. Più di un critico ha detto, parlando di questi
versi, che trattasi di un'amara constatazione del passare del tempo, di una
triste meditazione su ciò che, cogli anni, svanisce per sempre; secondo questa
tesi, il vento impetuoso rappresenta una forza implacabile che rende palese la
transitorietà e l'instabilità dell'esistenza umana. Qualunque sia l'intenzione
che ha spinto il poeta a scrivere questi versi, non si può negare che siano
molto affascinanti, tra i migliori dell'intera opera poetica luziana.
mi potresti riassumere di cosa parla pls? mi serve per oggi
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