Voci di persone care, che già da tanti anni non ci sono più. Voci che, quando eri un bambino, ti chiamavano dolcemente per nome (ti sembra ancora di udirle). Voci di amici, compagni di scuola o di lavoro, più o meno piacevoli da ricordare. E poi voci femminili, bellissime, associate a volti altrettanto belli: erano talmente suadenti che ti sono rimaste impresse nella mente come nel cuore, e non te le dimentichi dopo anni ed anni (le senti ancora, mentre ti dicono parole che nella realtà non pronunciarono mai). Voci di personaggi popolari: attori, attrici, doppiatori, cantanti, presentatori della tv e speaker radiofonici. Voci misteriose, non identificabili e forse soltanto immaginarie, che solamente certi poeti riescono a captare. E poi tante altre voci che, nel bene e nel male, fanno parte dei ricordi, della tua (nostra) vita passata e presente…
LE VOCI IN 10 POESIE DI 10 POETI ITALIANI DEL XX SECOLO
LA SUA VOCE
di Angelo Barile (1888-1967)
Restar solo con te, col vivo azzurro
del cielo dove l'anima si avventa
come fuggente rondine in tempesta;
e sentir mentre palpita il sussurro
dei nostri morti un alito una lenta
voce - o padre! - passar su la mia testa.
(da "Poesie", Scheiwiller, Milano 1986, p. 141)
LE VOCI ODO DEI MORTI
di Arnaldo Beccaria (1904-1972)
Le voci odo dei morti,
le voci loro, mute, che mi chiamano.
«Prossimo ormai tu sei
alla fine del ponte» mi bisbigliano;
«e che dunque ci porti?». «Di quel poco
che i miei occhi han potuto
e saputo raccogliere» rispondo
«tutto sfuggiva alla mia ragione,
e nulla n'è rimasto.
Poco ho veduto; ancor meno ho compreso.
Molto, molto ho sofferto».
«Pur se molto hai sofferto» mi rispondono,
«qui il dolore, come la gioia, più
non hanno peso.
La pagina qui torna bianca. Morte
è indifferenza».
Questo dicono i morti, e hanno un sorriso:
il sorriso enigmatico dei morti.
(da "Sull'orlo del cratere", Mondadori, Milano 1966, p. 223)
VOCE
di Libero Bigiaretti (1905-1993)
Da questa stanza raggia
ancora la tua voce;
alza il cielo, incoraggia
a insistere la luce
che già appassisce. I moti
del tuo canto richiamano
i ricordi remoti
che dal tuo volto sciamano
verso il mio cuore. Sperde
l'inutile ronzio
delle strade il tuo verde
canto. Si desta il brio
domestico dei lumi
e respinge ai balconi
l'ombra mentre tra i fumi
di prima sera i suoni
operosi inabissa
(e s'inquieta la vela
d'una tenda prolissa
che inutilmente cela
la caduta del giorno).
Già penso alla mia foce,
al passato non torno:
resisto alla tua voce.
(da «Maestrale», gennaio 1942)
LA TUA VOCE
di Raffaele Carrieri (1905-1984)
Ovunque mi conduce la tua voce
Pascoli trovo e fuochi per l'inverno.
Ritorna abete la porta chiusa
Passano fiumi sopra le ore
Cadono muri senza rumore
Quando vado con la tua voce.
(da "Stellacuore", Mondadori, Milano 1970, p. 85)
LE CARE VOCI
di Gian Carlo Conti (1928-1983)
È il più quieto pomeriggio; tutti
sono andati lontano.
La nostra casa rosa e celeste
appena vediamo tra la siepe
eppur così vicina la presenza.
Chi apre le finestre, chi chiama
e chi si muove dal passo conosciamo
e stesi sotto l'albero in un intimo
colloquio le care voci
in noi risuonano ancora.
(da "Non si ricordano più. Le poesie", Guanda, Parma 1991, p. 33)
UNA VOCE AL TELEFONO
di Donata Doni (Santina Maccarrone, 1913-1972)
Una voce amica al telefono.
L'intervallo di tanti chilometri
riporta un moto dell'anima,
un accento gentile.
Lunghe strade dividono
i nostri cammini.
Prati, colli, monti
si frappongono inesorabili.
Eppure la voce giunge
dalla città del mio cuore,
nitida, inalterata.
È come una carezza
tepida sopra il volto,
è come una rugiada
sopra un fiore stanco.
È un richiamo ai giorni
della mia giovinezza,
è un ritrovarsi dell'anima.
Voce amica parlami ancora,
oltre lo spazio, oltre il tempo.
Sarò ancora la dolce compagna
degli anni degli incantesimi.
Roma 21 gennaio 1972
(da "Il fiore della gaggìa", Edizioni di Storia e Letteratura, Roma 1973, p. 152-153)
LA VOCE
di Ada Negri (1870-1945)
Ero sul punto in cui son chiusi ancora
gli occhi, ma la memoria a noi ritorna,
quando una voce mi chiamò nel sonno.
Voce di spazio; e pur parea venire
da una bocca vicina alla mia bocca,
e mover l'aria presso il mio respiro.
Diceva: «Ada», «Ada», soltanto, in due
note d'irresistibile dolcezza.
Oh, non del mondo. Oh, non v'è piú nessuno
che mi chiami, nel mondo. Una celeste
serenità rideva in quella voce
così mutata di quand'era in terra
a parlarmi d'amore. E nel mio sonno
io non la riconobbi; e non risposi.
Ma tornerà. Venuta era per dirmi
(più vi ripenso e più lo credo, in cuore)
che l'ora viene: ch'io sia pronta; e nulla
porti con me, fuor che l'ardore antico.
Io sono pronta. E sol per la certezza
di risentir da quella voce il mio
nome, or vivo; e seguirla. Il corpo resti,
che tanto pianse; e lo raccolga l'alba.
(da "Vespertina. Il dono", Mondadori, Milano 1943, pp. 86-87)
LA VOCE DELL'ORO
di Aldo Palazzeschi (Aldo Giurlani, 1885-1974)
Sono alti i cipressi che formano il cerchio,
nel basso le siepi di spine 's'intrecciano terribilmente.
Al centro del cerchio è il pozzo profondo
ch'ha in fondo,
lo dice la gente,
il tesoro.
Sono alte le siepi di spine,
raggiungon la chioma degli alti cipressi,
terribili intreccian le braccia fra loro.
Da secoli e secoli tanti
nessuno tagliò quella macchia paurosa,
la gente, da secoli tanti,
non passa vicino a quel cerchio.
Soltanto la sera al calare del sole
ognuno sta attento in orecchi,
dal centro del cerchio,
dal fondo del pozzo profondo,
vien fuori un lamento: «la voce dell'oro».
(da "Poesie", Preda, Milano 1930. pp. 66-67)
VOCE UMILE E PERENNE
di Lucio Piccolo (1901-1969)
Voce umile e perenne
sommesso cantico
del dolore nei tempi,
che ovunque ci giungi
e ovunque ci tocchi,
la nostra musica è vana
troppo grave, la spezzi;
per te solo vorremmo
il balsamo ignoto, le bende…
ma sono inchiodate
dinnanzi al tuo pianto le braccia
non possiamo che darti
la preghiera e l’angoscia.
(da "Plumelia, La seta Il raggio verde", Scheiwiller, Milano 2001, p. 76)
TUTTE LE COSE SONO QUIETE
di Leonardo Sinisgalli (1908-1981)
In attesa della Tua voce
Che tiene gli astri sono io.
La Tua voce nasce nel vento
E l’alba preme sul petto.
Si rovescia al colore
La foglia, Ti annunzia
E passa a farmi rumore.
(da "Tutte le poesie", Mondadori, Milano 2020, p. 29)
Gerald Moira, "The Silent Voice" (da questa pagina web) |
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