domenica 12 gennaio 2020

"La rondine sotto l'arco" di Renzo Pezzani


Quando Renzo Pezzani (Parma 1898 - Castiglione Torinese 1951), nel 1927, pubblicò una delle sue opere poetiche più importanti: La rondine sotto l'arco, aveva già dato alle stampe altri due volumetti di versi, che, malgrado evidenziassero già alcune qualità del poeta parmense, non furono prese in considerazione più di tanto, cadendo nell'anonimato. Ma questo libro, uscito grazie alla Società Editrice Internazionale di Torino (la seconda edizione fu stampata due anni dopo dall'editore Le Muse, sempre nel capoluogo piemontese), ebbe un certo risalto, e fu lodato da molti critici, tra i quali, vi fu anche Pietro Mignosi (1895-1937), che nel suo saggio antologico La poesia italiana di questo secolo, ne parlò in modo entusiastico, come si può leggere dal frammento che riporto di seguito, tratto dal libro citato:

Ricco di fantasia e di sentimento (quante affinità, ma non letterarie intendiamoci, col Betti!¹) il Pezzani pur mantenendo i vecchi schemi metrici ha saputo snodarli ed arricchirli in una soavità di pause, si sospensioni di allungamenti pieni di una incantata potenza evocatrice. Religioso in quel chiudere nel velo della pietà fraterna il peccato e l'errore degli uomini, sa, talvolta, levarsi dal suo piccolo mondo primaverile e claustrale alla contemplazione delle cose eterne: Dio e la morte².

Il critico siciliano aveva colto nel segno: Pezzani in questa raccolta mette in luce quelle caratteristiche che diverranno costanti anche nelle opere successive, sia nelle prose o nei versi destinati al pubblico infantile, che nelle altre. Certamente il suo fare poetico deve molto a Giovanni Pascoli, e certamente qualcos'altro prende da Angiolo Silvio Novaro, ma la sua scrittura in versi, da questo punto in poi, diverrà personalissima, riconoscibilissima e troverà un pubblico sempre più vasto, di tutte le età. Peccato che, da almeno un cinquantennio, questo poeta sia stato messo da parte, e i suoi versi ormai si possono leggere soltanto in qualche vecchia antologia scolastica.
La rondine sotto l'arco, nella sua 2° edizione, comprende 23 poesie divise nelle seguenti sezioni:
I. La rondine sotto l'arco; II. Le fiabe; III. Claustrale; IV. Cantilene sulla fisarmonica; V. I canti del reduce; VI. I canti del ritorno.
Per chiudere riporto, tratta da questa raccolta, una poesia molto bella, che ricorda il Pezzani più legato al mondo infantile, e che si paleserà in modo netto a partire dalla raccolta Sole, solicello, uscita nel 1933.





LA LODOLETTA FERITA

O lodoletta dolce e sospesa,
come una fiamma nel sole accesa,

come un fiore senza stelo,
fiore di piume, fiorisci nel cielo.

Porti nel becco il mattino sereno
come il verdissimo filo di fieno...

C'è più rugiada nel tuo canto
che lagrime nel mio pianto.

È più fresco il tuo cuore d'uccello
che l'acqua che porta, trottando, il ruscello.

Ma l'uomo armato di freccia e d'arco,
o creatura, t'attende al varco;

e c'è del sangue nel tuo destino...
Passa una nube tra il sole e il giardino.

Cerca la freccia scagliata, il tuo cuore:
piccolo grano semente d'amore.

O lodoletta! il tuo corpo esangue
ha tutto macchiato gli spini di sangue.

Ora ogni goccia una spina feconda,
da ogni spina germoglia una fronda,

da ogni fronda germoglia un fiore:
tutto di rose era pieno il tuo cuore,

o lodoletta, fior senza stelo,
fiore di piume caduto dal cielo.

(da "La rondine sotto l'arco", Le Muse, Torino 1928, pp. 92-94)



NOTE
1) Si tratta di Ugo Betti (1892-1953), autore di ottimi volumi di versi come Il Re silenzioso (1922) e Canzonette. La Morte (1932).
2) Frammento tratto da La poesia italiana di questo secolo di Pietro Mignosi, Edizioni del Ciclope, Palermo 1929.

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