domenica 1 luglio 2018

La luna nella poesia italiana decadente e simbolista


La luna in ambito poetico, è stata, è e sarà sempre un argomento portante. Sono numerosissime le poesie famose che vedono la luna protagonista (si pensi al Leopardi), e tante sono anche quelle scritte nel periodo compreso tra la fine dell'Ottocento e l'inizio del Novecento. Analizzando queste ultime, si nota che le ambientazioni sono diverse e, in alcuni casi, atipiche; spesso però è presente una situazione di plenilunio che crea un mondo fantastico, in cui uomini, animali e vegetali assumono comportamenti strani; i raggi lunari rendono visibili luoghi affascinanti e misteriosi, che durante il giorno sembrerebbe impossibile vedere. Spesso il poeta si rivolge al satellite e gli fa delle domande, oppure lo invoca semplicemente, come fosse un dio. Varie sono anche le forme in cui, con molta fantasia, questi poeti riescono a vedere la luna: una medaglia, uno specchio, una lampada, un teschio... La luna, a sua volta, in taluni casi assume le fattezze umane (ha occhi, bocca e persino un ventre) e parla, magari confessando di non provare amore. Infine la luna, proprio come un essere vivente, muore, e finisce in un cimitero di margherite (Emanuele Sella).



Poesie sull'argomento

Vittoria Aganoor: "Schizzo" in "Leggenda eterna" (1900).
Antonino Anile: "Plenilunio" in "Poesie" (1921).
Paolo Buzzi: "Notte di luna" in "Aeroplani" (1909).
Enrico Cavacchioli: "Notturno d'agosto" in "Le ranocchie turchine" (1909).
Giovanni Alfredo Cesareo: "Il trionfo della luna" in "I canti di Pan" (1920).
Arturo Colautti: "Plenilunio" in "Canti virili" (1896).
Luigi Donati. "Poesia morta" in "Poesia di passione" (1928).
Diego Garoglio: "Occhio velato..." in "Sul bel fiume d'Arno" (1912).
Giulio Gianelli: "Silenziosa musica di luna" in "Intimi vangeli" (1908).
Cosimo Giorgieri Contri: "Insonnia lunare" in "La donna del velo" (1905).
Alessandro Giribaldi: "Luna su i Gigli" in "Il 1° libro dei trittici" (1897).
Alessandro Giribaldi: "Madrigale alla luna" in "Canti del prigioniero e altre liriche" (1940).
Corrado Govoni: "La luna" in "Poesie elettriche" (1911).
Arturo Graf: "Medaglia antica" in "Morgana" (1901).
Arturo Graf: "Fantasma lunare" in "Le Danaidi" (1897).
Arturo Graf: "Luna sorgente" e "Luna cadente" in "Le Rime della Selva" (1906).
Gian Pietro Lucini: "Luna classica e piena per le lunatiche", "Parade", "Miraggi di luna" e "Un tisico alla luna" in "Le antitesi e le perversità" (1971).
Mario Malfettani: "Luna su le viole" in "Il 1° libro dei trittici" (1897).
Enzo Marcellusi: "Buona mamma del cielo" in "I canti violetti" (1912).
Nicola Marchese: "Alla luna" in "Le Liriche" (1911).
Fausto Maria Martini: "Selene" in "Le piccole morte" (1906).
Pietro Mastri:"La spola (luna mattutina)", "Lo specchio (luna piena)" e "Il diadema (Luna calante)" in "L'arcobaleno" (1900)
Arturo Onofri: "Elegia con la luna" in "Canti delle oasi" (1909).
Francesco Pastonchi: "Nascer di luna" in "Belfonte" (1903).
Antonio Rubino: "Insidie lunari" in "versi e disegni" (1911).
Cristoforo Ruggieri: "Plenilunio d'Ottobre" in "Ritmi" (1900).
Raffaele Salustri: "Bianco raggio di luna" in "Poesie" (1891).
Emanuele Sella: "Trittico della morte della luna" in "Monteluce" (1909).
Emanuele Sella: "Laetitia lunae" in "L'Ospite della Sera" (1922).
Alessandro Varaldo: "Luna su le Rose" in "Il 1° libro dei trittici" (1897).
Alessandro Varaldo: "Mezzanotte: cielo sereno" in "Marine liguri" (1898).
Mario Venditti, "Il martire insonne" in "Il terzetto" (1911)



Testi

LUNA SU LE ROSE
di Alessandro Varaldo

Un getto d'acqua in fondo a quel viale
invisibile piange ne la sera:
su l'orizzonte che ben lento annera
spunta la luna in un letiziale

sorriso e bacia come una sincera
bocca di donna tutta un'augurale
cesta di rose al nuziale
destino e forse all'ultima preghiera.

Quale bacio è più dolce in su le rose
un poco gialle poi che è morto il giorno?
Ride la luna e lentamente passa

sorgendo e bacia tutti i fiori intorno.
Più d'una rosa umile il capo abbassa,
tristi fanciulle e giovinette spose.

(da "Il 1° libro dei trittici")




INSIDIE LUNARI
di Antonio Rubino

Simili a immensi mausolei diruti
guardan le cime ai laghi ferrugigni:
passa la luna, cadono i minuti
freddi sul cuore ignudo dei macigni.

Passa la luna fredda sui macigni
senza che il volto dell'orrore muti:
la gran ruina è piena di sogghigni
come un ammasso di teschi caduti.

Morta, che i campi della Morte irrighi
liquida luna, a cui bocche infinite
di teschi si protendono per bere,

io ti sento su me pendula bere,
intenta luna, poi che le stupite
vie del silenzio non un sogno irrighi.

(da "Versi e disegni")


Peder Severin Krøyer, "Summer evening on the beach at Skagen. The painter and his wife"
(da questa pagina)


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