sabato 2 settembre 2017

Poeti dimenticati: Augusto Ferrero

Nacque a Bologna nel 1866 e morì a Roma nel 1924. Laureatosi in Legge, esercitò la professione di giornalista e pubblicò, oltre a vari articoli, alcune poesie su riviste come "La Gazzetta Letteraria" e "Nuova Antologia". Fu redattore capo de "La Tribuna". Ferrero, che non fu un poeta molto prolifico (pubblicò un solo volume di versi) può essere accomunato alla generazione che rimase con un piede nell'Ottocento ed uno nel Novecento: romantico, legato alla tradizione, di rado seppe trovare  suggestioni più moderne che, soltanto marginalmente, lo avvicinano alla poesia decadente.



Opere poetiche

"Nostalgie d'amore", Roux, Torino 1893.



Presenze in antologie

"Italian lyrists of to-day", a cura di Elkin Mathews e John Lane, Londra 1893 (pp. 101-103).
"Dai nostri poeti viventi", 3° edizione, a cura di Eugenia Levi, Lumachi, Firenze 1903 (pp. 159-161).
"Aria sana", a cura di G. Lanzalone e B. Cocurullo, Stab. Tip. F.lli Jovine, Salerno 1909 (pp. 161-171).
"Poeti simbolisti e liberty in Italia", a cura di Glauco Viazzi e Vanni Scheiwiller, Scheiwiller, Milano 1967-1972 (vol. 2, p. 110).



Testi

A VILLA BORGHESE

Qui tra l'elci, qui pei viali solitari
tu mi segui, fida amica, nel pensiero:
forse avvolta dentro il mobile leggero
                    velo della nebbia?

Prati roridi all'autunno, voi, sacrari
taciturni, dalla densa ombra tranquilla,
ove sola s'ode l'acqua che zampilla
                    con mormorio querulo.

Quanta pace qui nel vostro ospite grembo,
quanta pace fra le nere antiche fronde,
quanta pace, bianco cigno, pur tra l'onde,
                    che sereno navighi!

Ecco il sol fende la nebbia: rompe a sghembo
di fra i pini, sovra l'erba che scintilla:
sei tu meco nel mattino di novembre, per la villa
                    sacra, amico spirito?


(dalla rivista «Nuova Antologia», agosto 1903)

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