Nacque a Bologna nel
1866 e morì a Roma nel 1924. Laureatosi in Legge, esercitò la professione di
giornalista e pubblicò, oltre a vari articoli, alcune poesie su riviste come
"La Gazzetta Letteraria" e "Nuova Antologia". Fu redattore capo
de "La Tribuna". Ferrero, che non fu un poeta molto prolifico
(pubblicò un solo volume di versi) può essere accomunato alla generazione che
rimase con un piede nell'Ottocento ed uno nel Novecento: romantico, legato alla
tradizione, di rado seppe trovare suggestioni più moderne che, soltanto
marginalmente, lo avvicinano alla poesia decadente.
Opere poetiche
"Nostalgie
d'amore", Roux, Torino 1893.
Presenze in antologie
"Italian lyrists
of to-day", a cura di Elkin Mathews e John Lane, Londra 1893 (pp.
101-103).
"Dai nostri
poeti viventi", 3° edizione, a cura di Eugenia Levi, Lumachi, Firenze 1903
(pp. 159-161).
"Aria
sana", a cura di G. Lanzalone e B. Cocurullo, Stab. Tip. F.lli Jovine,
Salerno 1909 (pp. 161-171).
"Poeti
simbolisti e liberty in Italia", a cura di Glauco Viazzi e Vanni
Scheiwiller, Scheiwiller, Milano 1967-1972 (vol. 2, p. 110).
Testi
A VILLA BORGHESE
Qui tra l'elci, qui
pei viali solitari
tu mi segui, fida
amica, nel pensiero:
forse avvolta dentro
il mobile leggero
velo della nebbia?
Prati roridi
all'autunno, voi, sacrari
taciturni, dalla
densa ombra tranquilla,
ove sola s'ode
l'acqua che zampilla
con mormorio querulo.
Quanta pace qui nel
vostro ospite grembo,
quanta pace fra le
nere antiche fronde,
quanta pace, bianco
cigno, pur tra l'onde,
che sereno navighi!
Ecco il sol fende la
nebbia: rompe a sghembo
di fra i pini, sovra
l'erba che scintilla:
sei tu meco nel
mattino di novembre, per la villa
sacra, amico spirito?
(dalla rivista «Nuova
Antologia», agosto 1903)
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