Le fontane nella
quasi totalità dei casi simboleggiano la vita nelle sue più importanti
espressioni: fecondità, giovinezza, rinnovamento. I versi di tantissimi poeti
orbitanti intorno alla corrente simbolista-decadente-crepuscolare si popolarono
di fonti, fontanelle e fontane, delle volte anche in modo parodico (si legga ad
esempio "La fontana malata" di Aldo Palazzeschi); in queste
composizioni, assai spesso, le fontane si trovano in giardini o parchi pieni di
muffe, foglie morte ed erbe infestanti, e sono disseccate; il significato di
questo contesto, ovviamente, riflette uno stato di profondo malessere e di un'accentuata
depressione malinconica: i poeti mostrano in questo modo di non aver più alcuno
slancio vitale e di essere immersi in una desolante tristezza senza via
d'uscita.
Poesie sull'argomento
Diego Angeli: "A
una fonte" in "L'Oratorio d'Amore" (1904).
Umberto Bottone:
"A una fontana" in "Lumi d'argento" (1906).
Giuliano Donati
Pétteni: "Similitudine" in "Intimità" (1926).
Alfredo Galletti:
"Fonte montana" in "Odi ed elegie" (1903).
Corrado Govoni:
"La fontana" in "Le Fiale" (1903).
Arturo Graf: "La
fontana di gioventù" in "Medusa" (1990).
Arturo Graf:
"Picciola fonte" in "Morgana" (1901).
Arturo Graf:
"Fonte romantico" in "Le Danaidi" (1905).
Giuseppe Lipparini:
"Sonetto alla ottava" in "Le foglie dell'alloro. Poesie
(1898-1913)" (1916).
Gian Pietro Lucini:
"Di «Una Fontana»" in "Le Antitesi e le Perversità" (1971).
Pietro Mastri:
"Le acacie della fonte" in "L'arcobaleno" (1900).
Arturo Onofri:
"Le fontane" in "Poemi tragici" (1908).
Angiolo Orvieto:
"La fonte" in "La primavera della cornamusa" (1925).
Aldo Palazzeschi:
"La fonte del bene" in "I cavalli bianchi" (1905).
Guido Vitali:
"Fontana solitaria" in "Voci di cose e d'uomini" (1906).
Testi
A UNA FONTE
di Diego Angeli
Fontana muta nel
misterioso
bosco di questa gran
villa che appare
chiusa nell'imminente
albor lunare
come la viva immagin
del riposo.
Tu vedesti il suo bel
volto pensoso
su te piegarsi in
atto di ascoltare
se mai dal fondo di
tue linfe chiare
giungesse l'eco d'un
singulto ascoso.
Non mai credo Aretusa
un più profondo
dolore espresse,
allor che tra la verde
erba svanì del dolce
amante in traccia!
Ma io chino su te,
cerco nel fondo
bacino ove l'opaca
ombra si perde
se ancor vi arrida la
sua bianca faccia.
(Da "L'Oratorio
d'Amore", 1904)
A UNA FONTANA
di Umberto Bottone
(Auro d'Alba)
Sempre la stessa,
eterna litania,
sempre le gemme
d'auro e d'argento
rutilanti una vecchia
melodia.
O fontana di perla, o
incantamento
di linfe piorne di
tra bianche spume
ne l'alveo dolcemente
sonnolento.
Nel mio piccolo cuor
piange ogni lume
di vita, io vado
sotto la carezza
del ciel: mi porta
non so più qual fiume...
Fontanella di rose, o
tenerezza
notturna, che il mio
cuore imparadisa,
che non si muore,
dimmi, di tristezza?
Oh, morir fra le tue
perlucce, in guisa
d'esser baciato da le
cristalline
onde che in cielo
ogni diamante fisa!
Morire fra le braccia
de le ondine
voluttuosamente, in
una sera
di maggio, fra
ghirlande turchesine,
e sognare una morta
primavera;
gloria d'un cielo che
ora invano agogno,
al lume incerto di
pallente cera:
nato pel sogno, morto
per il sogno!
(Da "Lumi
d'argento", 1906)
Arnold Böcklin, "Nymph by the fountain" |
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