In questo post ho voluto riunire le poesie - non molte in verità - in cui i poeti italiani decadenti e simbolisti mettono al centro delle loro dissertazioni poetiche la risata, lo sghignazzo, ma anche il semplice sorriso o la malevola derisione. L'argomento, quindi, presenta diversi aspetti ed evidenzia nette contrapposizioni. Il riso ed il sorriso femminile, qui rappresentato dalle poesie di Orvieto, Mastri e Chiaves, vuole simboleggiare qualcosa di estremamente positivo: un invito alla vita, una dimostrazione di simpatia o d'amore. C'è poi il riso "forzato", ovvero quello che si fa per nascondere tutt'altro stato d'animo, e diventa, quindi, una maschera più o meno volontaria (ne fanno testo la seconda poesia di Mastri e quelle di Adobati e Tecchio). Quindi c'è il riso inconscio, della propria anima, che si manifesta anche quando quest'ultima ha vissuto situazioni sfavorevoli e deprimenti (si legga, a tal proposito, la poesia di Oxilia). La derisione è qui rappresentata dalla lirica di Govoni intitolata Ai vili: il poeta si rivolge a chi lo beffa, mostrando tutto il suo rancore, perché costoro sono inconsapevoli della sofferenza interiore provata da chi, ingiustamente, viene giudicato soltanto per degli aspetti superficiali. Infine non si può tralasciare, nei versi di Sinadinò, quel riso frenetico che fa da tramite all’assunzione al “furore della Festa”, leggibile in una delle prime pagine del volume poetico altamente rivoluzionario ed ermetico del poeta forse più rappresentativo del simbolismo nostrano.
Poesie sull’argomento
Mario Adobati:
"Insegnamento del riso" in "I cipressi e le sorgenti"
(1919).
Giuseppe Casalinuovo:
"Corro nelle campagne moribonde"
in "Dall'ombra" (1907).
Francesco Cazzamini
Mussi: "Ozio" in "Le amare voluttà" (1910).
Carlo Chiaves:
"Invocazione" in "Sogno e ironia" (1910).
Guelfo Civinini:
"Un riso nell'alba" in "I sentieri e le nuvole" (1911).
Sergio Corazzini:
"Il dubbio" in «Marforio», gennaio 1903.
Corrado Govoni:
"Ai vili" in "Le Fiale" (1903).
Corrado Govoni:
"Il riso" e "Il tuo sorriso" in "Gli aborti"
(1907).
Arturo Graf: "Il
riso" in "Le Rime della Selva" (1906).
Pietro Mastri:
"Sorriso" in "L'arcobaleno" (1900).
Pietro Mastri:
"L'uomo che ride sempre" in "La fronda oscillante" (1923).
Angiolo Orvieto:
"Il sorriso" in "La Sposa Mistica. Il Velo di Maya" (1898).
Nino Oxilia:
"Perchè?" in "Gli orti" (1918).
Agostino John
Sinadinò: "- Ora sono assunto al furore della Festa -" in "La
Festa" (1900).
Giovanni Tecchio:
"A un sognatore" in "Canti" (1931).
Giuseppe Villaroel:
"Vibrazione" in "La tavolozza e l'oboe" (1918).
Testi
IL DUBBIO
di Sergio Corazzini
(1886-1907)
Ieri lo vidi: è
bello, è bello ancora
come tanti anni or
sono! m’ha guardato,
e ha sorriso di
sprezzo, io l’ho chiamato...
Forse non mi
sentì...forse dell’ora
tremenda ei già se
n’è dimenticato
e mi schiva, mi odia,
o egli ignora
che v’è un’anima al
mondo che l’adora
e che lo sogna come
un dí lo ha amato!
Ma no, ma no non
esser tanto umile
anima mia che
mendichi un amico,
che atroce sprezzo ti
gettò sul viso!
Va', sorridi anche
tu, anima vile
di sprezzo verso lui!
Sorrido e dico:
almen come il suo
riso è il mio sorriso!
(da "Poesie", Rizzoli, Milano 1992, p. 232)
ORA, SONO ASSUNTO AL
FURORE DELLA FESTA
di Agostino John
Sinadinò (1876-1956)
- Ora, sono assunto
al furore della Festa -
Per questo riso, per questo riso frene-
tico che m'assale e
che mi scuote come
un turbine l'albero
sacro, perché doni
alla terra i suoi
frutti,
sono assunto al furore
della Festa.
- Una torrida luce
m'invade -
Chi mi ascolta, di tra la febbre e i
clamori,
chi mi ascolta, - me,
centrale -, nel raggio
di questo mondo
maraviglioso mio, di
questo universo
ammansato soggetto obbediente?
Ma chi m'ascolta, in
terra?
- Susciterò una orchestra di bronzi
limpida e d'ori;
clamerà verticale alle stelle:
Sono
assunto al furore della FESTA.
Ma chi m'ascolta in
terra?
Ora sono assunto al furore della Festa.
(...profferisce l'Orchestra)
(da "Solennità:
La Festa", Tessin-Touriste, Lugano 1901, p. 11)
Pierre-Auguste Renoir, "Lady Smiling, Portrait of Alphonsine Fournaise"
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