Nacque a Cremona nel 1872 e morì a Milano nel 1962. Critico letterario e docente di letteratura italiana in varie università, scrisse anche delle poesie che raccolse in un volume pubblicato nel 1903. Leggendolo si nota una stretta osservanza da parte dell'autore ai temi dei classici ma anche a quelli di Carducci e di Pascoli; d'altronde Galletti fu un fervente ammiratore e studioso di questi due poeti, a cui dedicò importanti saggi.
Opere poetiche
"Odi ed elegie", Zanichelli, Bologna 1903.
Presenze in antologie
"Antologia della lirica italiana", a cura di Angelo Ottolini, R. Caddeo & C., Milano 1923 (p. 368).
"Antología della poesia italiana dei secoli XVIII e XIX", a cura di Ernesto Lamma, Neri, Bologna 1917 (pp. 297-300).
Testi
TRENO NOTTURNO
Mentre ansimando va per l'alta notte
Il ferreo treno, e a l'urlo, impaurito
Balza il cuore a un gentil sogno rapito,
E balenano l'ombre intorno rotte,
Le stelle in alto scintillando a frotte.
Navigli d'or del pelago infinito,
Vogan concordi ad un arcano lito,
Da ignoto cenno a ignoto porto addotte.
Così l'uomo e il suo sogno infermo e frale,
E il luminoso e puro astro remoto
Errano senza tregua in lor cammino:
Voler non rompe il gran cerchio fatale,
E tutto muove ad un destino ignoto
Del ciel sotto l'immenso arco divino.
(Da "Odi ed elegie")
LONTANANZA
Come pacato è il mare! ne 'l sole si stendono l'onde:
per le sue vie profonde non una vela appare.
Cupo è l'azzurro e uguale; il solco dov'è che segnava
la prua che ti recava lungi al terren natale?
solco, che gli occhi intenti seguian verso il cielo lontano,
molli e velati invano di lacrime cocenti,
Come la Vita, o solco, lieve tu segni l'abisso,
e a pena il flutto è scisso la nuova trama è ordita;
Vita, così tu fuggi, e l'onda ti copre d'oblio,
e d'immortal desio invan dentro ti struggi!
O Amor dolente, tale baleni su 'l nostro cammino,
ma il flutto del Destino copre il tuo solco frale.
(Da "Odi ed elegie")
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