Opere poetiche
"Piccolo romanziere", Ricordi, Milano 1872.
"Funeralia", Zanichelli, Bologna 1873.
"Lyrica", Zanichelli, Bologna 1877.
"Vecchio ideale", F.lli David, Ravenna 1879.
"Nuove liriche", Treves, 1888.
"Visioni e immagini", Zanichelli, Bologna 1894.
"Alma natura", Zanichelli, Bologna 1894.
"Rime novelle", Zanichelli, Bologna 1898.
"Cor sincerum", Treves, Milano 1902.
"Poesie", Zanichelli, Bologna 1908.
Presenze in antologie
"Dai nostri poeti viventi", 3° edizione, a cura di Eugenia Levi, Lumachi, Firenze 1903 (pp. 294-302).
"I Poeti Italiani del secolo XIX", a cura di Raffaello Barbiera, Treves, Milano 1913 (pp. 1201-1206).
"Antologia della lirica italiana", a cura di Angelo Ottolini, R. Caddeo & C., Milano 1923 (pp. 212-213).
"La fiorita francescana", a cura di Tommaso Nediani, Istituto italiano d'arti grafiche, Bergamo 1926 (pp. 72-74; 104)
"Antologia della lirica italiana. Ottocento e Novecento", nuova edizione, a cura di Carlo Culcasi, Garzanti, Milano 1947 (pp. 107-108).
"Antologia della lirica contemporanea dal Carducci al 1940", a cura di Enrico M. Fusco, SEI, Torino 1947 (pp. 60-63).
"Poeti minori del secondo Ottocento italiano", a cura di Angelo Romanò, Guanda, Bologna 1955 (pp. 178-179).
"Un secolo di poesia", a cura di Giovanni Alfonso Pellegrinetti, Petrini, Torino 1957 (pp. 119-122).
"Poeti minori dell'Ottocento", a cura di Luigi Baldacci, Ricciardi, Napoli 1958 (pp.1045-1055).
"Poeti minori dell'Ottocento italiano", a cura di Ferruccio Ulivi, Vallardi, Milano 1963 (pp. 549-555).
"Poesia dell'Ottocento", a cura di Carlo Muscetta ed Elsa Sormani, Einaudi, Torino 1968 (volume secondo, pp. 2200-2222).
"Poeti simbolisti e liberty in Italia", a cura di Glauco Viazzi e Vanni Scheiwiller, Scheiwiller, Milano 1967-1972 (vol. 3, p. 188).
"Poesia italiana dell'Ottocento", a cura di Maurizio Cucchi, Garzanti, Milano 1978 (pp. 335-338).
"L'albero a cui tendevi la pargoletta mano", a cura di due anonimi, Mursia 1979 (p. 218).
"Bizantini e decadenti nell'Italia umbertina", a cura di Elsa Sormani, Laterza, Bari 1981 (pp. 72-78).
"Antologia illustrata della poesia", a cura di Elvira Marinelli, Giunti, Firenze 2001 (p. 353).
Testi
SOGNANDO
Nell'aria era un effluvio
di morte rose; ed io
camminava sui margini
del fiume dell'Oblio,
che con l'onda profonda
ripetea senza velo
gli alberi della sponda
e i puri astri del cielo.
A notte, in gran silenzio
dormian tutte le cose;
passavano, passavano
l'acque silenziose.
Ma dall'alta corrente
che le portava al mare
udia soavemente
una voce cantare
(era la bionda Ofelia
natante, addormentata
in mezzo al fiume, d'alighe
e fior campestri ornata):
«Sul flutto che mi porta
non splende mai l'aurora;
vo come foglia morta
verso ignota dimora.
Come la nebbia tenue
che mi lambe le chiome,
ondeggiando m'inseguono
fantasmi senza nome.
Dolce l'oblio; di Lete
alle dolcissim'onde
la stanca ala volgete,
anime vagabonde.
Quante la vita ha glorie,
quanti ha sogni l'amore,
la voluttà non valgono
del mio divin sopore».
Così sonava il canto
per la liquida via;
e, fascinato, intanto
col cuore io lo seguia.
Nell'aria era un effluvio
dolce di morte rose;
passavano, passavano
l'acque silenziose.
(Da "Poesie")
NELL'HOTEL NON C'È PIÙ ALCUNO
Nell'hotel non c'è più alcuno:
per le loggie, sulle scale,
sulle porte numerate
cala il vespro algido e bruno;
e quiete sepolcrale
tien le stanze inabitate.
Nelle stanze i bianchi letti,
ove il popol dei bagnanti
sognò il mare e l'allegria,
paion tanti cataletti
tristi, immobili, aspettanti
che il becchin li porti via.
Io, postremo abitatore
e novissimo cliente
dell'albergo abbandonato.
guardo all'ultimo chiarore
che dilegua in occidente;
guardo al mare ottenebrato.
Odo errar per le pareti
un sommesso favellio
che racconta arcane istorie;
e dai bianchi sepolcreti
del silenzio e dell'obblio
sorgon, sorgon le memorie.
Le memorie in lunghe schiere
passan, languide, il crin sciolto,
l'alma empiendo di sconforti;
e mi par di rimanere
freddo, esamine, sepolto
sotto un mucchio di fior morti.
(Da "Poesie")
TERRIBIL SIRENA INVERNALE
Par dentro alla neve, tra gli alberi,
la piccola casa sepolta.
Tu canti; e non sai nella tenebra
chi fuori, pensoso, t'ascolta;
t'ascolta cantare, cantare
in mesti volubili metri.
Rosseggian riflesse nei vetri
le fiamme del tuo focolare.
Ho freddo. Nei sensi, nell'anima
mi filtra un affanno mortale.
Tu evochi le care memorie,
terribil sirena invernale!
Danno echi d'angoscia e di pianti
gli avori del tuo pianoforte;
un tetro pensiero di morte
esala ne' dolci tuoi canti.
(Da "Poesie")
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